L’importanza dei tessuti per l’abito da sposa
Di Alessandra Cristiani (La Fata Madrina)
Conoscere i tessuti per una scelta consapevole
L’abito da sposa è un capo d’abbigliamento speciale, composto da tessuti preziosi, ognuno dei quali ha una resa peculiare. Conoscere e riconoscere questi tessuti ti aiuterà a fare una scelta soddisfacente per le tue aspettative ed esigenze.
Nella creazione di un abito da sposa, la scelta del tessuto e del modello sono strettamente legati.
Tessuti e qualità
Prima di tutto, è importante considerare la qualità dei tessuti utilizzati. La seta pura è sicuramente il top, ma a causa del suo costo elevato è spesso preferibile optare per tessuti misti, soprattutto quando si tratta di abiti da sposa prodotti su scala industriale. Esistono diverse combinazioni di fibre, e la qualità dei tessuti viene valutata in base alle percentuali di queste fibre.
Ad esempio, l’abbinamento di seta e viscosa è una delle combinazioni migliori, poiché entrambe sono fibre naturali. Al contrario, un tessuto composto da seta/viscosa/acetato (o poliestere o poliammide) è meno pregiato a seconda della percentuale di fibre artificiali presenti.
Esistono anche tessuti interamente sintetici, che sono i più economici ma anche i meno pregati.
Tessuti e risparmio
Oggi è possibile trovare tessuti misti o totalmente sintetici che sono esteticamente belli e piacevoli al tatto, tanto da poter competere con la seta pura. Solo un occhio attento ed esperto può riconoscere il vero valore di un abito da sposa, tenendo conto anche della qualità del tessuto. Questo è uno dei numerosi vantaggi che le spose che scelgono di ricevere la mia consulenza possono sperimentare.
La buona notizia è che, grazie ai tessuti misti, è possibile avere un abito da sposa di qualità a un prezzo più accessibile.
Tessuti rigidi
Iniziamo il nostro tour dei tessuti per abiti da sposa scoprendo quelli rigidi. Mikado, raso duchesse e radzmir sono i tessuti più pesanti e corposi, perfetti per abiti importanti, con linee sia svasate che aderenti, ideali per le spose invernali.
Il mikado: tessuto semi-lucido, rigido e corposo, adatto per abiti dalla linea svasata o ampia ma senza esagerare a causa della sua consistenza. Si presta bene ad abiti da sposa in stile minimal, ma si abbina anche al pizzo ed è particolarmente adatto per lavorazioni che richiedono un tessuto sostenuto, come i fiocchi strutturati dello stile Antonio Riva. È ideale anche per cappotti, cappottini e giacche. Sensibilità alla sgualcitura: media.
Il raso duchesse: è lucido e glamour, ma piuttosto pesante, quindi poco adatto ad abiti da sposa troppo ampi (anche se, a parte il peso, hanno un grande impatto scenografico). È perfetto per linee sia svasate che aderenti. Sensibilità alla sgualcitura: medio bassa.
Il radzmir: è un tessuto opaco, quasi vellutato al tatto, con una consistenza che si situa tra il taffetà (che vedremo dopo) e il mikado. Si adatta alla confezione di abiti da sposa corti o dalla linea svasata, ma meno ad abiti aderenti o troppo ampi, altrimenti risulterebbero troppo pesanti. Sensibilità alla sgualcitura: media.
Tessuti semirigidi
I tessuti semirigidi sono un compromesso tra quelli strutturati e quelli decisamente morbidi. I più utilizzati nella confezione degli abiti da sposa sono l’organza e il taffetà. Entrambi sono tessuti leggeri, adatti alle spose di primavera e d’estate, e ideali per abiti nuziali ampi e voluminosi.
L’organza: è un tessuto traslucido, disponibile in diverse tipologie, alcune trasparenti e altre più corpose e poco trasparenti. È adatto per abiti ampi ed elaborati, permette sovrapposizioni e mix con altri tessuti. L’unica pecca dell’organza, indipendentemente dalla tipologia, è la sua elevata sensibilità alla sgualcitura.
Il taffetà: un tessuto leggero con un aspetto semi-lucido e stropicciato. È perfetto per abiti ampi con drappeggi, arricciature, balze, rouches e volants. La sua caratteristica principale è la scarsa sensibilità alla sgualcitura, quindi se scegli un abito da sposa in taffetà sarai libera di muoverti senza preoccupazioni.
Tessuti morbidi
Gli abiti da sposa dalla linea scivolata, eterea e sensuale sono realizzati con tessuti morbidi. Questi tessuti si dividono in due categorie: quelli trasparenti, come lo chiffon e la georgette, e quelli più corposi, come il cady e il satin. Il cady è particolarmente indicato anche per la confezione di tailleur e pantaloni.
La georgette: è un tessuto ruvido e semi-trasparente, molto cadente, adatto per arricciature, drappeggi, velature e come fodera per tessuti più pesanti. È perfetto anche per stole, sciarpe morbide e plissé.
Lo chiffon: simile alla georgette, ma più sottile e pregiato. È morbido, liscio, leggero e trasparente, con un aspetto vellutato. Quando stratificato, crea un effetto fluente ed etereo.
Il cady: è un tessuto morbido, opaco o lucido da un lato e opaco dall’altro. Non è trasparente e il suo peso varia a seconda della grammatura e della composizione. È perfetto per tuniche, corpetti, pantaloni, gonne, tubini e abiti da sposa minimal. Il taglio in sbieco conferisce elasticità al tessuto, creando un effetto aderente.
Il satin: è un tessuto lucido e sottile, molto presente nelle collezioni sposa più recenti, ispirate anche allo stile degli anni Quaranta. È adatto per creare arricciature, drappeggi, volant e può essere doppiato con altri tessuti come l’organza, la georgette, lo chiffon e il pizzo. Il suo aspetto lucido lo rende particolarmente adatto per abiti da sposa dallo stile sottoveste.
Ogni tessuto ha le sue caratteristiche e sensibilità alla sgualcitura, quindi è importante tenerne conto nella scelta dell’abito da sposa.
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